Arizona Loading

Cronologia storica

Home Cenni Storici Cronologia storica

I primi insediamenti

I più antichi insediamenti umani, documentati sul territorio del Verbano-Cusio-Ossola, risalgono al periodo mesolitico (8000 a.C., Alpe Veglia). L’epoca preistorica è ben documentata a partire dalla tarda età del Bronzo (XIII secolo a.C.) a tutta la prima età del Ferro (civiltà di Golasecca, tra il IX e il V secolo a.C.) e alla seconda età del ferro (IV secolo a.C.), con la discesa delle popolazioni celtiche dalla Gallia. I primi abitatori di cui ci danno notizia le fonti romane sono popolazioni protoceltiche, i Leponzi, la cui cultura è testimoniata nei ritrovamenti di numerose necropoli (Ornavasso, Gravellona Toce, Mergozzo, Crodo, Miazzina, Ameno), e gli insubri, insediati in Lombardia, ma che dal Ticino risalivano fino al territorio verbanese. Epoca Romana

222 a.C. Inizio della penetrazione romana; vittoria di Caio Marcello sugli Insubri.
218 a.C. I Leponzi e gli Insubri sono fra le popolazioni che si alleano con Annibale, e costringono i Romani a ritirarsi.
191 a.C. In seguito alla sconfitta di Annibale e alla riconquista della Pianura Padana da parte dei Romani, cessano le ostilità tra questi ultimi e gli Insubri, che mantengono una loro autonomia, come i Leponzi.
101 a.C. Sconfitta definitiva di Cimbri e Teutoni da parte di Caio Mario ai Campi Raudi.
88 a.C. Concessione del diritto latino alle popolazioni Insubre.
14 d.C. Augusto sottomette definitivamente i Leponzi e altre popolazioni montane; da questo momento la dominazione romana si stabilizza definitivamente e si protrae sino alla fine dell’Impero Romano (476 d.C.)

 

Età barbarica e alto medioevo

Sec. IV d.C. I santi Giulio e Giuliano cristianizzano e prendono possesso del Cusio, con il benestare del vescovo di Novara San Gaudenzio.
Fine sec. VI d.C. Il territorio viene assoggettato dai Longobardi.
774 d.C. Con l’avvento di Carlo Magno, il territorio passa sotto il dominio dei Franchi. Inizia così il periodo della sua feudalizzazione, sia laica sia ecclesiastica, con l’emergere di famiglie feudali il cui ruolo sarà determinante nei secoli successivi. Sul territorio del Cusio, si afferma la feudalità ecclesiastica che fa capo al vescovo di Novara, mentre nell’Ossola,  e in parte del verbano, prevalgono i potenti conti di Biandrate, di Castello e di Crusinallo.
957 d.C. Berengario II d’Ivrea si attesta sull’isola di San Giulio, togliendola ai vescovi di Novara e ponendosi così in conflitto con l’imperatore Ottone I di Sassonia, disceso in Italia.
962 d.C. L’imperatore assedia e riconquista l’isola di san Giulio (dove è rinchiusa la regina Villa, sposa di Berengario), per restituirla al vescovo di Novara. Nasce Guglielmo di Volpiano.

 

Medioevo

Sec. XI. Il vescovo di Novara estende il proprio dominio anche sull’Ossola e sull’Alto Verbano.
1116 Successivamente al riconoscimento dell’identità del comune di Novara da parte dell’imperatore Enrico V, cominciano le controversie tra il potere laico e quello religioso per quanto riguarda la supremazia sul territorio della diocesi e, in particolare, sul Verbano, sull’alto Cusio e sull’Ossola.
In seguito alla vittoria dei comuni sul Barbarossa, tutto il territorio, tranne la riviera di Orta che resta al vescovo di Novara, è sottoposto al comune di Novara, il cui dominio dura fino all’avvento dei Visconti. Il comune di Novara si allea con i feudatari minori ma potentissimi, quali i conti di Biandrate che dominano sull’Ossola; i conti di Castello, il cui nome deriva dal castello sull’isolotto di fronte a Pallanza, oggi chiamato San Giovanni; i conti di Crusinallo, signori dell’alto Cusio; i marchesi di Romagnano, che controllano l’ingresso della Valsesia anche sul versante cusiano.
Sec. XII. Arrivo dal Vallese svizzerodi una popolazione alpina di lingua tedesca, i walser, che si installa in Ossola (Macugnaga, Ornavasso e altri centri minori), nell’alta Valstrona (Campello Monti) e in Valsesia, fondando villaggi, senza mai amalgamarsi con le popolazioni locali.

 

I comuni e le signorie

Il dominio comunale sul territorio dura fino all’avvento della famiglia dei Visconti, che aveva nel castello di Massino nel Vergante una delle sue basi principali, attiva fin dal XII secolo.
Sec. XIII. I Visconti si impadroniscono di tutto il territorio novarese e del Ticino; da allora il territorio resta legato al ducato di Milano e sottoposto alle diverse famiglie dominanti: prima i Visconti. Poi gli Sforza, infine i Borromeo a cui, nel 1441, Filippo Maria Visconti aveva ceduto, tra gli altri territori, anche il Vergante.
1527. Battaglia di Pavia: gli spagnoli di Carlo V occupano il territorio, ponendo fine alla signoria dei duchi di Milano e concedendo a potenti famiglie il diritto di potestà su alcuni territori. Particolarmente privilegiati sono i Borromeo, che divengono i signori del territorio verbanese e dei suoi dintorni, e i cui discendenti ancora oggi dispongono di ampie proprietà e diritti sul Lago Maggiore, sulle isola e sul Mottarone.
Fine 1500. La nomina di Carlo Bescapè, già segretario di San Carlo Borromeo, a vescovo di Novara, dà un decisivo impulso alla riorganizzazione della struttura ecclesiastica e amministrativa sul territorio. Porta inoltre a una ripresa di attività devozionali e artistiche, documentate dalle numerose chiese rinnovate o fondate in quegli anni e dalla diffusione dei Sacri Monti, come quello di Varallo che servì da modello per i Sacri Monti di Orta, Griffa e Domodossola.

 

Dal seicento al Novecento

  • Sec. XVII. Il ‘600 è caratterizzato da una trasformazione radicale dell’economia agricola, grazie all’introduzione della coltura del riso nel Basso Novarese, i cui effetti si avvertono anche in tutto il territorio del Verbano-Cusio-Ossola. In questo periodo, a seguito delle guerre di successione, il territorio si trova ad essere sotto il dominio spagnolo, così come tutta la Lombardia.
  • 1630-1631. La peste di Milano si manifesta anche nel novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola facendo molte vittime e quasi dimezzando una popolazione già scarsa.
  • Sec. XVIII. Con la pace di Aquisgrana, nel 1748, i duchi di Savoia, che fin dal 1636, con Amedeo I di Savoia, avevano manifestato l’intenzione di annettersi tutto il territorio a ovest del Ticino, riescono a farselo assegnare definitivamente. Anche i Savoia, come già i Visconti, gli Sforza e gli spagnoli, riconfermano alla famiglia Borromeo i diritti precedentemente acquisiti (il Verbano settentrionale invece era stato attribuito alla Svizzera dal Trattato di Worms nel 1743).
  • 1767. I vescovi di Novara vengono praticamente esautorati, da Carlo Emanuele III di Savoia, della loro potestà sulla riviera d’Orta. Da allora il Verbano-Cusio-Ossola, pur legato storicamente e linguisticamente alla Lombardia, fa parte stabilmente del Piemonte e ne segue le vicende storiche durante il periodo napoleonico (1799/1814 annessione del Piemonte alla Francia) e durante il Risorgimento.
  • Sec. XIX. L’Ottocento è segnato, oltre che dalle lotte che condurranno all’unità d’Italia, anche dalla nascita dell’industria (tessile, siderurgica e meccanica); la rivoluzione industriale della seconda metà del secolo cambia radicalmente la vita del territorio, con l’affermazione della borghesia e dei movimenti dei lavoratori (nascita delle società operaie di mutuo soccorso), di nuovi stili di vita e di insediamento umano (urbanizzazione e nascita dei tre poli industriali e urbani di Omegna, Intra e Pallanza, Domodossola).
  • 1859. Inaugurazione del tratto ferroviario tra Novara e Gozzano.
  • 1880-1888. Viene completata la linea ferroviaria attuale che, collegando Novara con Domodossola, risulta decisiva per lo sviluppo delle comunicazioni e dell’industria nell’alto novarese. Verso la fine del secolo, la scoperta delle bellezze dei luoghi da parte degli stranieri fa nascere l’industria turistica sul Lago Maggiore, con la costruzione dei grandi alberghi di Stresa. Contemporaneamente si sviluppa il turismo di montagna, che vede nel Monte Rosa la meta più ambita.
  • Sec. XX. Continua l’industrializzazione del territorio che, tuttavia, non frena il fenomeno dell’emigrazione iniziato nei secoli precedenti e culminato verso la fine dell’Ottocento.
  • 1939. Dalla fusione di Intra e Pallanza nasce la città di Verbania.